        La 200 miglia &egrave; giunta alla sua 83eisma edizione e vedr&agrave; nuovamente al via 36 piloti provenienti da tutto il mondo che si sfideranno per 57 giri dello storico Daytona International Speedway. Hickman e Cooper piloti ufficiali Triumph alla 200 Miglia di Daytona  Herrin nuovamente favorito a Daytona Manca sempre meno all&rsquo;83esima edizione della 200 miglia di Daytona in programma il prossimo 8 marzo sul circuito in Florida. Alla gara d&rsquo;apertura della stagione del MotoAmerica che da qualche anno si corre con le nuove Supersport NG (in passato Daytona prevedeva un regolamento ad hoc che permetteva preparazioni pressoch&eacute; libere), dopo aver conquistato la sua terza 200 miglia lo scorso anno ed aver terminato il 2024 conquistando anche il titolo MotoAmerica SBK, Josh Herrin torner&agrave; con la Panigale V2 a caccia del suo quarto successo a Daytona. L&rsquo;americano nei recenti test al Podium Clun in Arizona &egrave; tornato sulla moto con cui ha conquistato oltre alle ultime due edizioni della 200 miglia di Daytona anche il titolo MotoAmerica SSP 2023. Presenti anche tutti i piloti che lo scorso anno salirono sul podio con Herrin ovvero il diciannovenne Tyler Scott, secondo lo scorso anno ed una delle stelle emergenti del motociclismo americano con un passato anche nell&rsquo;European Talent Cup, ed Hayden Gillim, cos&igrave; come Richie Escalante, quarto lo scorso anno e compagno di squadra di Scott sulla Suzuki GSX-R 750. Pesante l&rsquo;assenza del team Attack Performance Yamaha che lo scorso anno ha schierato Xavi Fores costretto per&ograve; al ritiro dopo un solo giro per un problema tecnico. Slitta dunque il debutto della Yamaha R9 oltre oceano visto che debutter&agrave; solo nel primo round stagionale al Barber Motorsport Park in aprile. Assente anche il team YART che lo scorso anno prese parte alla gara con Niccol&ograve; Canepa, infortunatosi nelle sessioni di prova, Karel Hanika e Marvin Fritz che con le Yamaha R6 della squadra austriaca terminarono rispettivamente al quinto e sesto posto la 200 miglia di Daytona. Dall&rsquo;Europa arriveranno per&ograve; comunque due team, il gi&agrave; annunciato team PHR Performance che schierer&agrave; oltre al suo proprietario Peter Hickman anche Richard Cooper, vincitore lo scorso anno della classe Sportbike nel campionato inglese con la squadra del road racer pi&ugrave; veloce dell&rsquo;Isola di Man. E proprio a proposito dell&rsquo;isola pi&ugrave; famosa tra i motociclisti, arriver&agrave; come anticipato nel corso dell&rsquo;inverno il debutto in gara di Michael Dunlop in sella alla Ducati Panigale V2. Tra i piloti con trascorsi iridati da segnalare anche la presenza di Danny Webb, vero tuttofare del motociclismo che dopo aver corso nel motomondiale &egrave; passato prima alle corse su strada partecipando a quattro edizioni del Tourist Trophy e a diverse altre Road Races, una stagione in Supersport iridata e qualche apparizione in campionati nazionali tra cui il CIV, e &egrave; da qualche anno impegnato nell&rsquo;EWC dove quest&rsquo;anno difender&agrave; i colori del rientrante team LRP Poland.  Road Races, Michael Dunlop vede rosso: a Jerez con la Panigale V2       

Saranno trentasei i piloti che si sfideranno in sella alle Supersport sulla storica pista in Florida, favorito ovviamente il campione in carica in sella alla Panigale V2

Daytona 200, entry list: tutti a caccia di Josh Herrin e della sua Ducati

        Bisogna pronunciarlo bene, perch&eacute; nuovo nome cui i vertici del Marchio tengono molto: Kawasaki World SBK Team. Diventa realt&agrave; il sogno di Manuel Puccetti, previa investitura ufficiale della sua squadra, tinta di verde da anni, finalmente e meritata oggi vera e propria formazione Factory. Garrett Gerloff e Jeremy Alcoba i piloti scelti. Alcune novit&agrave; dei test MotoGP si vedono, altre... no Puccetti Racing, ascesa impressionante... mica finita qui Bisognerebbe scrivere un libro per raccontare la storia agonistico-sportiva di Manuel Puccetti. Per il momento, limitiamoci ad alcuni passi presi non a caso. Era un pilota il giovane reggiano, rischiava e si divertiva il giusto, facendosi affiancare da compagni di box, ehm, di tenda di volta in volta. Cambiati diversi costruttori e tecnologie, una svolta arriv&ograve; nel 2007: il legame assieme alla Kawasaki strinse n nodo saldissimo, che dura tutt'ora. Titoli tricolori, europei e mondiali. Da Stefano Cruciani a Franco Morbidelli, sino a Kenan Sofuoglu. Il Sultano trov&ograve; seconda casa nell'hospitality Puccetti Racing, cresciuta al pari dei risultati ottenuti. Allori 2015 e 2016, affermazione nella Stock 600 di un certo Toprak Razgatlioglu, poi portato alla vittoria nella massima categoria derivata di serie. L'asse turco-emiliano era e ha cambiato la mentalit&agrave; del paddock. Correre, regalando spettacolo. L'attivit&agrave; manageriale di Manuel si &egrave; contraddistinta in ogni ambito, come spiegato dalla bellissima hospitality che accoglie s&igrave; chi vestito di verde &egrave;, ma non solo: &egrave; facile trovare maglie blu, rosse, bianche, gialle... altro che il caravan con la tendina stile "Woodstock" da dove nacque tutto. Ovvero, il vero seme del sogno.  Ufficiale in SBK: Puccetti e le Ninja reggio-giapponesi Citando in ordine sparso nomi quali Leon Haslam, Yari Montella, Lucas Mahias, Kyle Ryde, Diego Giugovaz, Esteve Rabat, Can Oncu, Ferruccio Lamborghini, Phillip Oettl, Bahattin Sofuoglu, Hector Barbera, Randy Krummenacher, Sylvain Guintoli, Michael Canducci, Sheridain Morais e Mirko Giansanti, evinciamo ancor meglio quanto il Puccetti Racing abbia dato e ancora stia dando al sistema a due ruote.&nbsp; Infatti, chi vi ha figurato ricorda la squadra con grosso affetto e, apprendendo della meritata investitura e rinominare il progetto Kawasaki World SBK Team, scommettiamo che uno spontaneo sorriso e il pensiero "Io c'ero, ho contibuito" nasce spontaneo. Massima cilindrata derivata di serie e media. Doppio impegno per la formazione Factory, che ha nelle Ninja ZX-10RR e ZX-6R "armi" rinnovate e affilate, direttamente seguite dai vertici europei e giapponesi della Casa madre. Garrett Gerloff e Jeremy Alcoba sono pronti alla sfida.&nbsp;  Kawasaki World SBK e Kawasaki World SSP per Puccetti Stagione 2025 lanciata da "Ruote da Sogno", location che un nome pi&ugrave; calzante alla situazione non potrebbe avere. All'evento erano presente cariche di Kawasaki Italia, Kawasaki Europa e Kawasaki Giappone. Pi&ugrave; di cos&igrave;, impossibile sarebbe chiedere. Ecco le parole da comunicato stampa ufficiale diramato oggi. Sig. Shigemi Tanaka - Managing Director of Kawasaki Motors Europe: "Siamo lieti che le nostre moto Ninja nella stagione 2025 gareggeranno sia in WorldSBK che nel WorldSSP con nuovi piloti per ogni classe, schierati dal Puccetti Kawasaki Racing Team, che ha una comprovata esperienza di successi con Kawasaki in due decenni". Steve Guttridge - Race Planning Manager, Kawasaki Motors Europe: "Kawasaki &egrave; entusiasta di aiutare Manuel Puccetti a realizzare la sua ambizione di lunga data di portare Garrett Gerloff sulla griglia del WorldSBK all'interno di una struttura ufficiale Kawasaki e sulla Ninja ZX-10RR, mentre torna nel felice terreno di caccia del WorldSSP con la formidabile combinazione della Ninja ZX-6R da 636 cc e del nuovo acquisto Jeremy Alcoba. Il 2025 sar&agrave; entusiasmante!" Manuel Puccetti &ndash; Team Principal: &ldquo;Sono felice ed orgoglioso di presentare il nostro team 2025 di fronte ai rappresentanti di Kawasaki Italia, Kawasaki Europa e Kawasaki Giappone, nonch&eacute; ai nostri sponsor, confermando il nostro nuovo ruolo di team Ninja ufficiale del produttore di Akashi. Questo &egrave; un momento storico per noi, che porta grande responsabilit&agrave; e motivazione. Abbiamo tutto ci&ograve; che ci serve per poter lottare per il podio in Superbike e in Supersport, dove abbiamo una nuova moto che ha gi&agrave; mostrato un ottimo potenziale durante i test.&rdquo; Garrett Gerloff, Superbike: &ldquo;Dopo i test e la presentazione, non vedo l'ora che inizi la stagione 2025. I test sono stati importanti e positivi, ma non vedo l'ora di mettermi al lavoro e correre, lottando con gli altri piloti. In questo momento, mi sento molto a mio agio con la Ninja ZX-10RR e con il team, ma scopriremo il nostro vero potenziale solo quando gareggeremo in pista. Sono sicuro che potremo lottare per le prime posiziobi. Voglio ringraziare il team e la Kawasaki per tutto il lavoro che hanno fatto e continuano a fare per mettermi nella migliore condizione posizione." Jeremy Alcoba, Supersport: "Da quando ho deciso di unirmi al progetto Kawasaki in Supersport, &egrave; stato chiaro che il nostro obiettivo &egrave; quello di puntare alla vittoria del campionato. Faccio parte di un team molto competitivo e ho una moto che durante i test invernali ha mostrato un grande potenziale. Sono rimasto impressionato dal motore della Ninja ZX-6R e non vedo l'ora di misurarmi con i miei avversari. Questa &egrave; una moto nuova e quindi abbiamo ancora del lavoro da svolgere, e lo faremo durante i primi round. Una cosa &egrave; certa: far&ograve; del mio meglio per salire costantemente sul podio. Sul gradino pi&ugrave; alto."             

Titoli nazionali, i mondiali di Sofuoglu e il lancio di Razgatlioglu: la formazione reggiana &egrave; sempre pi&ugrave; legata alla Casa di Akashi e pronta a stupire ancora

Da sogno a realtà: Puccetti nuovo ufficiale Kawasaki World SBK Team

        Nel 2022, Andrea Winkler ha debuttato alla Dakar disputando per la prima volta il Rally Raid pi&ugrave; importante al mondo in maniera a dir poco speciale, visto che l'ha fatto insieme a suo padre Aldo condividendo con lui l'emozione della navigazione tra le dune del deserto saudita (qui la nostra videointervista). Nell'edizione 2025, Andy torner&agrave; in Arabia per la seconda volta in carriera, ma questa volta lo far&agrave; senza assistenza nella cosiddetta &ldquo;malle moto&rdquo;, ovvero la Original by Motul in cui i piloti non possono contare sul supporto di una squadra. A pochi giorni dall'inizio della Dakar 2025, che scatter&agrave; il 3 gennaio da Bisha per concludersi il 17 a Shubaytah, gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza e ci&ograve; che si aspetta da questa nuova, importantissima avventura off-road: ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva.  Fuligni e l'avventura nel MotoAmerica: "Tutto un altro mondo" | Esclusiva Winkler: &ldquo;Sar&agrave; complicato, ma l'obiettivo &egrave; arrivare fino in fondo&rdquo;  Cosa ti aspetti da questa Dakar, avendone gi&agrave; disputata una e non partendo quindi da zero? &ldquo;Dopo averla vissuta nel 2022, di sicuro mi aspetto di fare anche quest&rsquo;anno un viaggio che mi insegner&agrave; molto, quasi un'esperienza &ldquo;spirituale&ldquo;. In queste situazioni si ha l&rsquo;occasione di lavorare molto su s&eacute; stessi e imparare a gestirsi, soprattutto nei momenti difficili. Inoltre, quest&rsquo;anno sar&agrave; pi&ugrave; impegnativa perch&eacute; ho deciso di fare la malle moto, quindi senza assistenza&rdquo;. Quanto sar&agrave; complicato gareggiare nella classe Original by Motul senza assistenza? Quale sar&agrave; il tuo obiettivo principale? &ldquo;Sar&agrave; molto complicato, anche perch&eacute; fino a quest&rsquo;anno non sono mai stato un grande meccanico. Ho fatto un percorso in cui ho imparato moltissimo, ma vedremo, quando si verificher&agrave; un problema, come riuscir&ograve; a risolverlo. Sicuramente mi aiuta aver ascoltato per tutta la vita storie dakariane, soprattutto quelle degli anni Ottanta e Novanta, che erano estremamente dure. L&rsquo;obiettivo &egrave; arrivare al traguardo: non guarder&ograve; molto la classifica per evitare di fare errori che potrebbero compromettere la gara&rdquo;.  WorldWCR, Barbera: "Tanto da imparare, ma che emozione!" | Esclusiva &ldquo;La Dakar con mio padre? Difficile descrivere quanto sia stata bella&rdquo;  Che emozione &egrave; stata correre la Dakar con tuo padre? &ldquo;&Egrave; difficile descrivere quanto sia stato bello condividere questi momenti insieme, soprattutto dopo aver condiviso questa passione per tutta la vita. Devo dire, per&ograve;, che oltre alla vera e propria Dakar, &egrave; stato, forse ancora di pi&ugrave;, bellissimo tutto il &ldquo;prima&ldquo;. Abbiamo passato tantissimo tempo insieme nel prepararci, organizzare tutto e vivere l&rsquo;emozione di affrontare un percorso con un obiettivo comune&rdquo;. Si parla spesso di "spirito dakariano" e del fatto che il bivacco rappresenti quasi una famiglia: lo puoi confermare? &ldquo;S&igrave;, &egrave; una cosa molto bella della Dakar, soprattutto nella malle moto, dove questo spirito si amplifica. Mio padre diceva sempre che nei momenti pi&ugrave; difficili si creano le amicizie pi&ugrave; forti. Sono davvero entusiasta di farne parte e di poter creare nuove amicizie vivendo al contempo avventure indimenticabili&rdquo;. Com&rsquo;&egrave; il rapporto con gli altri piloti italiani? C&rsquo;&egrave; pi&ugrave; amicizia o competizione? &ldquo;Senza dubbio, amicizia! Questo tipo di gare ti permette di condividere momenti davvero speciali con persone che hanno la tua stessa, bellissima passione&rdquo;. La Sportbike sbarca anche nel National Trophy: ecco il calendario 2025       

Andy &egrave; pronto ad affrontare l'evento per la seconda volta, questa volta nella classe malle moto: &ldquo;Sar&agrave; impegnativa, ma ho ascoltato storie dakariane per tutta la vita&rdquo;

Winkler: “La Dakar? Un viaggio per conoscere sé stessi” | Esclusiva

        Negli scorsi giorni il mondiale Superbike ha reso note le entry list sia della classe regina che delle altre categorie delle derivate dalla serie in vista del 2025, compreso il WorldWCR. Il campionato mondiale femminile, che si appresta a vivere la seconda stagione della propria storia, vedr&agrave; al via due pilote italiane visto che alla confermata Roberta Ponziani (passata al team Klint Forward Racing) si aggiunger&agrave; Beatrice Barbera con i colori del team GP3 TM36. Per la ragazza sarda si tratter&agrave; del debutto a tempo pieno nel paddock iridato dopo aver gareggiato a Misano in veste di wild card; le abbiamo chiesto qualcosa in pi&ugrave; in vista di questa nuova avventura, ecco cosa ci ha detto in esclusiva. La Sportbike sbarca anche nel National Trophy: ecco il calendario 2025 Barbera: &ldquo;Non voglio illudermi, ma la zona punti &egrave; raggiungibile&rdquo;  Che cosa ti aspetti da questa prima stagione completa nel mondiale? &ldquo;Innanzitutto mi aspetto di avere tanto da imparare visto che ho usato la Yamaha R7 soltanto quando ho effettuato la wild card a Misano e la maggior parte dei circuiti per me saranno del tutto nuovi, ma anche di confrontarmi con pilote estremamente forti e di grande esperienza. Ci&ograve; per me sar&agrave; un grande stimolo per dare il massimo e durante l'inverno cercher&ograve; di prepararmi al meglio sia fisicamente che con qualche test in moto&rdquo;. Che emozione sar&agrave; gareggiare in un contesto prestigioso come quello della SBK? &ldquo;Sar&agrave; senza dubbio un'emozione grandissima visto che la maggior parte delle piste saranno nuove, ma soprattutto mi ritrover&ograve; in un paddock completamente diverso rispetto a quelli di CIV e WEC a cui mi sono abituata in questi ultimi anni. Non &egrave; stato facile arrivarci dal punto di vista economico e sono tuttora alla ricerca di sponsor, ma essere confermata nella entry list &egrave; un grande punto di partenza e non vedo l'ora di cominciare la stagione&rdquo;. Ti sei gi&agrave; posta un obiettivo da raggiungere? &ldquo;Non voglio illudermi visto che il livello sar&agrave; molto alto, ma credo che entrare all'interno della zona punti in tutte le gare correndo contro le ragazze pi&ugrave; veloci al mondo sarebbe un ottimo punto di partenza, magari con qualche Top 10 nel corso della stagione&rdquo;.  CIV 2025, Sportbike e Production Bike: che numeri per le nuove classi! &ldquo;Curiosissima di scoprire le nuove piste. Ponziani sar&agrave; un punto di riferimento&rdquo;  Una grande novit&agrave; saranno i circuiti, visto che li vedrai quasi tutti per la prima volta... &ldquo;Assolutamente s&igrave;, a parte Cremona in cui ho gi&agrave; corso con l'Europeo, gli altri saranno del tutto nuovi e sono curiosissima di scoprirli. Sar&agrave; fondamentale abituarmi in fretta e sfruttare al meglio ogni istante fin dal gioved&igrave; per arrivare pronta alle gare. Correre su piste come Assen, Magny-Cours, Donington e Jerez sar&agrave; fantastico, ma sono curiosa anche per il Balaton Park visto che sar&agrave; una novit&agrave; per tutte e si partir&agrave; quindi alla pari&rdquo;. Oltre a te, l'Italia sar&agrave; rappresentata anche da Roberta Ponziani: sar&agrave; un punto di riferimento? &ldquo;Decisamente. Conosco molto bene Roberta avendo condiviso la pista con lei per diversi anni in passato e si tratta di una pilota fortissima, in grado di lottare sempre nelle prime cinque posizioni. Saremo rivali, certo, ma abbiamo un ottimo rapporto e far&ograve; tesoro dei consigli che mi dar&agrave;. Sar&agrave; bello ritrovarla in pista, cos&igrave; come lo sar&agrave; confrontarmi con le altre agguerrite rivali in un campionato cos&igrave; importante per il motociclismo femminile&rdquo;. Aprilia contro Yamaha ma non solo: ecco le moto in gara all'Africa Eco Race       

La ragazza sarda garegger&agrave; a tempo pieno nella serie iridata con i colori del team GP3 TM36: &ldquo;Cercher&ograve; di prepararmi al meglio. Ponziani? Un punto di riferimento&rdquo;

WorldWCR, Barbera: “Tanto da imparare, ma che emozione!” | Esclusiva

        Come sappiamo gi&agrave; da qualche giorno, l&rsquo;Aut&oacute;dromo de Goi&acirc;nia ha firmato un contratto con Dorna per riportare in calendario nel 2026 il Gran Premio del Brasile che manca dal lontano 2004, quando la gara prendeva il nome di Gran Premio di Rio (a quel tempo si correva sul tracciato Jacarepagu&agrave; di Rio de Janeiro).&nbsp; Nonostante la presenza dell&rsquo;unico brasiliano del Motomondiale, ovvero Eric Granado, la gara brasiliana da quel lontano 2004 non &egrave; mai pi&ugrave; stata riproposta nel calendario iridato. Un vero peccato perch&eacute; sia il tracciato di Goiania che quello di Rio hanno prodotto delle bellissime gare. Ripercorriamo un po&rsquo; la storia del Gran Premio del Brasile Storie di promesse non mantenute  Ben prima che il GP del Brasile entrasse ufficialmente nel calendario del Motomondiale nel 1987 per restarci fino al 2004, ma in due tranche diverse di annate, nel 1954 in occasione del 400&deg; anniversario della scoperta del Brasile viene disputata una competizione conosciuta come Gran Premio del Brasile alla quale vengono invitati diversi piloti, anche europei attirandoli con la promessa di ricchi premi.&nbsp; Al momento della via della competizione, per&ograve;, l&rsquo;amara scoperta: le promesse non sono state mantenute, causando la cancellazione della gara in programma con ripercussioni sulla Federazione Motociclistica Brasiliana, bandita per diversi anni dai palcoscenici internazionali. MotoGP: Vinales crede in KTM e compra delle azioni della casa  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Da Goi&acirc;nia a Rio de Janeiro Passando per San Paolo  33 anni dopo il famoso gp del 1954, il Motomondiale finalmente fa tappa in Brasile: il primo Gran Premio si disputa il 27 settembre del 1987 in quel di Goi&acirc;nia, ci corrono solo 250 e 500. A trionfare in quella primissima edizione sono Dominique Sarron (fratello di Christian) in 250 e l&rsquo;australiano Wayne Gardner in 500 con la Honda. Anche nel 1988 corrono solo 250 e 500: la 250 &egrave; ancora di Sarron mentre la 500 di Lawson. Nel 1989, ultimo anno del motomondiale a Goi&acirc;nia, sono Cadalora (250) e Schwantz (500) a chiudere la storia del Motomondiale sul tracciato alle porte di Goiania. A fine 89 il Gran Premio del Brasile esce dal calendario per far ritorno successivamente nel 1992 ma sul circuito di Interlagos a San Paolo. In quella occasione corrono tutte e tre le classi con questi risultati: Dirk Raudies vince in 125, Luca Cadalora in 250, Wayne Rainey in 500. A fine 1992 un&rsquo;altra uscita di scena per tre anni prima del ritorno nel 1995. Nel 1995 il Motomondiale torna in Brasile e lo fa sul tracciato Jacarepagu&agrave; di Rio de Janeiro. La gara cambia anche denominazione in Gran Premio di Rio e non pi&ugrave; Gran Premio del Brasile. In quella stagione vincono Tokudome in 125, Romboni in 250 e Cadalora in 500. L&rsquo;anno successivo l&rsquo;ottavo di litro parla ancora giapponese con il successo di Haruchika Aoki, Jacque vince la 250 mentre la 500 &egrave; di Doohan. Nel 1997 Jacque e Doohan bissano i successi ottenuti l&rsquo;anno precedente mentre la 125 &egrave; di Valentino Rossi. Dopo aver saltato il 1998, la gara torna nel 1999 con due vittorie giapponesi su tre gare: Ueda e Abe vincono rispettivamente la 125 e la 500 mentre la 250 la vince Rossi.&nbsp; La stagione 2000 vede invece doppia vittoria italiana su tre gare: Sanna e Rossi rispettivamente in 125 e 500, Kato vince in 250. L&rsquo;anno successivo Ui e Kato vincono in 125 e 250 mentre a Rossi la gara della 500 nell&rsquo;ultimo anno di vita della classe.&nbsp; Nel 2002 tre lingue diverse per le tre gare: Azuma in 125, Porto (Argentina) in 250 e Valentino Rossi in MotoGP, gara che consegna a Valentino il titolo della nuova Classe Regina bissando quello ottenuto l&rsquo;anno prima in 500.&nbsp; Finalmente la Spagna! Nel 2003 Jorge Lorenzo interrompe il duopolio Giappone-Italia vincendo la gara della 125, il sanmarinese Poggiali vince la 250 e Rossi fa sua ancora la MotoGP. L&rsquo;ultima edizione, quella del 2004, ha visto invece i successi di Hector Barber&agrave; in 125, ancora Poggiali in 250 e Makoto Tamada in MotoGP davanti al compagno di squadra Max Biaggi per una bella doppietta del team Pons Honda.&nbsp; Continua l'articolo nella prossima pagina  &nbsp; Statistiche curiose  Il Gran Premio del Brasile (e quello di Rio) sono stati il terreno di caccia preferito dei piloti italiani con ben 11 successi nelle tre classi. Valentino Rossi comanda con 6 successi, 4 consecutivi in 500/MotoGP, poi Cadalora con tre successi, seguono Romboni e Sanna con 1 successo a testa. Non da meno rispetto all&rsquo;Italia anche il Giappone da quando la gara &egrave; a Rio, ben 9 affermazioni, 5 in 125, 2 sia in 250 che 500/MotoGP. Questo perch&eacute; il Brasile &egrave; un po&rsquo; la seconda casa dei giapponesi e il Brasile (soprattutto lo Stato di San Paolo) ospita la pi&ugrave; grande comunit&agrave; di origine giapponese del Mondo, 1.5 milioni di abitanti       

Curiosit&agrave; e dati statistici su una gara che nel 2026 potrebbe fare ritorno nel calendario del Motomondiale grazie all&rsquo;Aut&oacute;dromo de Goi&acirc;nia

Possibile ritorno del GP Brasile in MotoGP: la storia per farvi trovare pronti

        Pramac Racing, oltre ad essere la squadra satellite di Ducati, &egrave; una delle squadre pi&ugrave; longeve nel paddock del Motomondiale (escludendo Honda Repsol e Yamaha) da quando esiste la MotoGP, ovvero dal 2002. Parliamo quindi di 22 anni di presenza ininterrotta nella Top Class.  L&rsquo;inizio difficile del 2002 e la partnership con Sito Pons  L&rsquo;avventura della squadra di Paolo Campinoti nel Motomondiale inizia nel 2002 con la Honda NSR500 gommata Dunlop ed il giapponese Tetsuya Harada. La stagione si rivela molto difficile, le 500 e le Dunlop soffrono le MotoGP gommate Michelin, Harada non va oltre l&rsquo;undicesima posizione finale in campionato con soli 47 punti&nbsp; L&rsquo;anno successivo Pramac sceglie ancora Giappone per la nuova stagione affidandosi a Makoto Tamada ed alla RCV211. Il giapponese ripaga il team con un grande terzo posto in Brasile e chiudendo la stagione al nono posto con 87 punti. Nello stesso anno ed anche nel 2004, Pramac supporta il team Pons. E proprio nel 2004 Tamada passer&agrave; al Pons Racing sviluppando le gomme Bridgestone e vincendo sia ad Assen che in Brasile.&nbsp; La fusione con D&rsquo;Antin e l&rsquo;inizio della storia con Ducati  Nel 2005 il team Pramac ed il team D&rsquo;Antin si fondono creando il team Pramac D&rsquo;Antin e prendendo in gestione le Ducati Desmosedici del 2004. La stagione non &egrave; delle pi&ugrave; rosee, con soli 25 punti raccolti da Rolfo durante tutto l&rsquo;anno per una decima posizione finale. Nel 2006 Hofmann, Cardoso e Ivan Silva raccolgono solamente 33 punti per una undicesima posizione a fine stagione. Nel 2007 Barros e Hofmann portano 181 punti per una sesta posizione finale, con il brasiliano che regala alla squadra un grande podio al Mugello davanti alla Ducati ufficiale di Casey Stoner. Nel 2008 arrivano Toni Elias e Sylvain Guintoli. Lo spagnolo centra due podi, Brno e Misano, e la squadra chiude all&rsquo;ottavo posto con 159 punti.&nbsp; Da team clienti a Factory Supported Team  Il 2009 &egrave; un anno importante per il team. La denominazione diventa Pramac Racing e la sede si sposta in Italia, a Casole d&rsquo;Elsa in provincia di Siena. Debuttano Mika Kallio e Niccol&ograve; Canepa, oltre ad Aleix Espargar&ograve;. La stagione si chiude con il titolo di Rookie of the Year per il finlandese oltre alla conferma della ottava posizione finale in campionato.&nbsp; Nel 2010 Kallio ed Aleix Espargar&ograve; confermano la posizione dell&rsquo;anno prima (terzo anno consecutivo in ottava posizione) con 109 punti, uno in pi&ugrave; del 2009. Nel 2011 Pramac cambia ancora chiamando Loris Capirossi e Randy De Puniet. Capirex chiude la sua carriera a Valencia correndo con il 58 in onore di Marco Simoncelli, scomparso una settimana prima. La stagione si chiude con 92 punti e la sesta posizione in campionato. Nel 2012 la squadra taglia un traguardo importante, dieci anni in MotoGP. L&rsquo;unico pilota &egrave; Barber&agrave; che ben si comporta chiudendo all&rsquo;ottavo posto con 93 punti e 10 volte in top 10 su 18 gare. Nel 2013 arriva un riconoscimento importante per il team di Paolo Campinoti: Factory Supported Team, ovvero supportato ufficialmente da Ducati dopo questi anni di relazione con le moto di Borgo Panigale. Ducati fornir&agrave; quindi a Pramac tutto il materiale sviluppato direttamente dalla Casa. Iannone e Spies potranno lottare ad armi pari con i team ufficiali. Andrea sar&agrave; la stella della squadra mentre Spies dura solo due gare prima di subire due infortuni pesanti e saltare il resto della stagione. 121 punti ed ottavo posto finale sono il risultato di questa annata.  Da Iannone a Petrucci: 2014-2018  Nel 2014 la squadra torna ad occupare la sesta posizione finale in campionato con 155 punti, Iannone centra 11 top 10 su 18 gare ed Hernandez non sfigura nel confronto interno con il pilota di Vasto. Nel 2015 arriva lo sponsor Octo che fa cambiare il nome del team in Octo Pramac Racing, ma soprattutto arriva Danilo Petrucci al posto di Iannone passato in Ducati ufficiale. Petrux, come Iannone l&rsquo;anno precedente, centra 11 top 10 su 18 gare e soprattutto il podio a Silverstone alle spalle di Valentino Rossi. 169 punti ed ancora sesta posizione finale in campionato Il 2016 non inizia nel migliore dei modi: Petrucci si infortuna in Qatar e viene sostituito da Pirro nelle tre gare successive. Il ternano ritorna in Francia e chiude poi la stagione con 8 top 10, Redding centra il suo primo ed unico podio in MotoGP ad Assen. Pramac chiude ancora una volta al sesto posto con 161 punti.&nbsp; Nel 2017 il team Octo Pramac fa ancora meglio dell&rsquo;anno precedente: Petrucci centra 4 podi, Redding non sfigura nel confronto interno con il ternano e la stagione si chiude con 188 punti e per la prima volta la quinta posizione finale. Nel 2018 Redding viene sostituito da Jack Miller, mentre Petrucci &egrave; ancora la stella del team. Il punteggio finale cresce ancora rispetto all&rsquo;anno precedente e per la prima volta vengono superati i 200 punti, 235 per la precisione ed ancora quinta posizione finale. Da Jack Miller-Bagnaia a Martin-Morbidelli: 2019-2024  Nel 2019 debutta in MotoGP Pecco Bagnaia, firmato da Ducati nel 2018. Il leader della squadra per&ograve; &egrave; Miller, cinque i terzi posti dell&rsquo;australiano, con Bagnaia che centra tre top 10 ed il quarto posto in Australia. 219 punti e sesto posto finale in campionato&nbsp; Nella particolare stagione 2020 con le doppie gare in Europa per via della pandemia, il team Pramac mette insieme complessivamente 5 podi chiudendo al quinto posto con 183 punti. Nel 2021 Miller e Bagnaia traslocano nel team ufficiale ed in Pramac arrivano Johann Zarco ed il rookie spagnolo Jorge Martin. 8 podi complessivi con la perla della prima vittoria di Martin in Stiria. 288 punti e quarta posizione finale in campionato L&rsquo;anno successivo i podi sono ancora 8, quattro per Zarco e quattro per Martin, mentre la posizione finale rimane la stessa dell&rsquo;anno precedente, quarta ed i punti complessivi salgono, 318. A met&agrave; 2022 inoltre arriva lo sponsor Prima Assicurazioni che fa cambiare il nome del team in Prima Pramac Racing. Il 2023 &egrave; forse l&rsquo;anno pi&ugrave; clamoroso per il team Prima Pramac Racing. Arriva Gino Borsoi in qualit&agrave; di Team Manager, Zarco e Martin vanno a punti praticamente in quasi tutte le gare tra Sprint e Main Race comandando da subito la classifica team. Lo spagnolo, poi, vive la sua miglior stagione in assoluto in MotoGP con 4 successi nelle gare lunghe ed 8 vittorie di Sprint, mentre Zarco vince la prima gara in MotoGP in Australia. Prima Pramac Racing al termine del weekend di Lusail &egrave; per la prima volta campione team.&nbsp;             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da MotoGP&trade; (@motogp)      Se il 2023 per il team Prima Pramac, il 2024 lo &egrave; ancora di pi&ugrave;: nuovi colori, un Martin pi&ugrave; forte rispetto allo scorso anno e un Morbidelli ritrovato dopo un primo periodo di ambientamento dopo l'incidente nei test privati a Portimao. Lo spagnolo va a punti in quasi tutte le gare salvo alcune eccezioni come gli zeri delle gare lunghe di Jerez e Sachsenring, la Sprint del Mugello e quella dell'Indonesia, decimo al traguardo dopo la caduta nelle battute iniziali quando era davanti a Bagnaia. In mezzo anche un erroraccio strategico nella prima gara lunga di Misano quando &egrave; entrato ai box per montare le gomme rain convinto che la pioggia scendesse pi&ugrave; copiosa. Jorge ha sempre controllato il vantaggio in classifica su Bagnaia non perdendosi d'animo quando Pecco &egrave; passato in testa quelle tre volte in tutta la stagione ed ora si trova a Sepang con 17 punti di vantaggio ed il primo match point per il titolo. Titolo che sarebbe anche la chiusura di un cerchio per Pramac prima di iniziare una nuova vita con Yamaha. Il bilancio di Pramac Racing, quando mancano ancora Sepang e Valencia (o chi per essa) parla di 94 podi, 23 vittorie (14 Sprint e 9 gare lunghe), il titolo team dello scorso anno ed un (possibile) titolo piloti       

La squadra di Paolo Campinoti, dopo i team ufficiali Honda e Yamaha, &egrave; quella pi&ugrave; longeva nel panorama della Top Class

Pramac Racing: dagli inizi al titolo piloti in MotoGP con Martin

        L&rsquo;edizione numero 37 del mondiale Superbike ha regalato una serie di inediti: dal titolo conquistato dalla BMW alle prime vittorie di Nicol&ograve; Bulega, Nicholas Spinelli, Danilo Petrucci e Andrea Iannone, e ancora il debutto del tracciato di Cremona e i tredici successi di fila di Toprak Razgatlioglu. Decisamente singolare, poi, l&rsquo;esito di Gara 2 a Most, ripetutosi in Gara 1 a Jerez. Alla premiazione delle due manche si sono alternati sul gradino pi&ugrave; alto e sul secondo il turco e Bulega ,con alla loro sinistra Andrea Locatelli. Tutti e tre sono nati il 16 ottobre e due di loro hanno visto la luce nello stesso anno: il bergamasco e l&rsquo;alfiere BMW nel 1996, il ducatista tre anni dopo. Pur scartabellando in archivio e nei database, non ho trovato altri casi in cui il podio di una gara mondiale delle due ruote &egrave; stato interamente occupato da piloti nati lo stesso giorno. La prima volta di Ross Evan Branch e Hero | Quella (S)Volta Che 16 ottobre, genetliaco da campioni  Gi&agrave; la presenza in un campionato di due piloti che condividono lo stesso compleanno, quantomeno come giorno e mese, sembra rara, fatta eccezione per i gemelli: quest&rsquo;anno si sono riuniti nella regina delle derivate di serie Sam e Alex Lowes, dopo che il primo ha lasciato la Moto2. Invece Can e Deniz &Ouml;nc&uuml; hanno disputato insieme soltanto due GP, a Brno e Spielberg, nel 2019 in Moto3, prima che gli infortuni e il cambio di categoria del pi&ugrave; corpulento li portassero in due paddock differenti. In verit&agrave; la statistica dimostra che bastano 23 persone a caso affinch&eacute; la probabilit&agrave; che due di loro siano nate lo stesso giorno dell&rsquo;anno superi il 50%. Un risultato apparentemente contro intuitivo ma spiegato nel paradosso del compleanno formulato da Richard von Mises nel 1939. Attraverso la formula della probabilit&agrave; condizionata si scopre che, prendendo dieci persone, la probabilit&agrave; di un medesimo compleanno &egrave; del 12%, ma gi&agrave; salendo a venti soggetti si arriva al 41% e con 23 individui si sfiora il 51%. Questo, perch&eacute; con 23 persone esistono 253 possibili combinazioni che vedono due persone con lo stesso natalizio. Attraverso 27 persone, come per esempio tutti i piloti scesi in pista a Jerez in Superbike, wild card incluse, la probabilit&agrave; che due siano nati lo stesso giorno &egrave; del 63%. Non a caso, sempre a Jerez, dove i piloti della Supersport erano 33, c&rsquo;erano due coppie di nati lo stesso giorno: l&rsquo;1 agosto lo spagnolo Miquel Pons (nel 1997) e il messicano Guillermo Moreno (nel 2005), il 20 settembre il figlio d&rsquo;arte Oliver Bayliss (nel 2003) e il malese Khairul Idham Bin Pawi (nel 1998). Nella prima edizione del Mondiale femminile invece non c&rsquo;&egrave; stato alcun genetliaco condiviso tra chi ha disputato l&rsquo;intero campionato. A Misano, nel primo round, era per&ograve; presente come wild card Beatrice Barbera, nata il 28 dicembre (del 1994) come la ceca Adela Ourednickova (nel 2005), impegnata full time e tredicesima nella classifica finale. Invece per arrivare a superare il 50% di probabilit&agrave; che tre persone festeggino la nascita lo stesso giorno servono la bellezza di 88 individui. Insomma, il 16 ottobre resta un caso anomalo, ancora di pi&ugrave; considerando che quel giorno sono nati pure il bicampione della MotoGP Casey Stoner e il pilota di Formula 1 Charles Leclerc. Proprio nella domenica di Jerez, in Texas, il monegasco si &egrave; aggiudicato il GP di Austin al volante della Ferrari, rimpinguando il bottino dei nati del 16 ottobre nel weekend del 19-20 ottobre: per loro, tra due e quattro ruote, quattro successi, tre secondi posti e un terzo. Che magnifici regali di compleanno. Fratelli Lawrence, pareggio ma non in banca | Quella (S)Volta Che       

La chiusura della Superbike ha premiato i nati in quella data: Razgatlioglu, Bulega e Locatelli. Mentre dall&rsquo;altra parte del pianeta, Leclerc...

16 ottobre, una data da campioni | Quella (S)Volta Che

        Noi ci saremo e voi? Come ogni anno, lo stand delle nostre testate InMoto e Motosprint sar&agrave; tra gli spazi espositivi protagonisti di EICMA. Vi aspettiamo al padiglione 22, stand P03, con tante iniziative e promozioni dedicate ai lettori, a chi ci segue da tanto tempo e a chi vuole iniziare a farlo. Allo stand saranno presenti ogni giorno le redazioni delle due testate, per raccontarvi &ldquo;live&rdquo; sui nostri siti inmoto.it e motosprint.it, sui nostri canali YouTube e successivamente sulle nostre edizioni cartacee tutto ci&ograve; che succeder&agrave; al Salone: dalle novit&agrave; di prodotto (moto, scooter, abbigliamento e accessori) presentate dalle Case costruttrici alle presenze dei grandi campioni dello sport, che passeranno da noi per le ormai irrinunciabili interviste di fine anno. Tanti e prestigiosi saranno i partner ospiti del nostro stand, con i quali svilupperemo alcune importanti iniziative editoriali. Oltre ai concorsi, alle promozioni sugli abbonamenti, alle novit&agrave; dedicate al nostro mondo digitale (tutta da scoprire allo stand un&rsquo;iniziativa legata ai listini delle moto nuove), da segnalare che presso i nostri desk sar&agrave; possibile acquistare il nuovo merchandising ufficiale di InMoto e Motosprint, realizzato da Zumbia s.r.l. attraverso il marchio Max Devil. Tra i prodotti disponibili, t-shirt, cappelli, portacasco, scaldacollo, portachiavi e tanto altro&hellip;  Concorso e abbonamenti&nbsp; EICMA sar&agrave; l&rsquo;occasione per aggiudicarsi l&rsquo;ultimo dei sei Honda SH 125i Vetro messi in palio per il nostro concorso &ldquo;VINCI E VAI&rdquo;. Per partecipare, baster&agrave; presentarsi allo stand e acquistare una copia dell&rsquo;ultimo numero di InMoto, all&rsquo;interno del quale &egrave; disponibile la cartolina da grattare per scoprire in tempo reale se si &egrave; il fortunato vincitore. In pi&ugrave;, sar&agrave; possibile abbonarsi alle edizioni cartacee e digitali di InMoto e Motosprint a prezzi vantaggiosi e dedicati a chi verr&agrave; in fiera e anche trovare la moto dei sogni attraverso i nostri listini aggiornati.&nbsp; Prima Assicurazioni porta la moto di Martin&nbsp; LA DUCATI Desmosedici GP24 di Jorge Martin sar&agrave; esposta a Eicma 2024, un vero regalo per i tifosi della MotoGp ma anche per tutti gli amanti delle due ruote. Gli appassionati potranno approfittare dell&rsquo;occasione per osservare da vicino la moto dello spagnolo del team Prima Pramac Racing e vincere un weekend VIP per assistere all&rsquo;ultima gara del mondiale il 17 novembre, a Valencia. Infatti, su iniziativa di Prima Assicurazioni, la showbike sar&agrave; eccezionalmente in esposizione allo stand di Motosprint-InMoto per tutta la durata di Eicma. Presso lo stand, attraverso un QR code, sar&agrave; possibile vincere due VIP ticket per la gara, con volo di andata e ritorno e hotel inclusi, per assistere all&rsquo;ultimo GP della stagione. Nello spazio espositivo, sar&agrave; anche possibile diventare &ldquo;protagonisti&rdquo; di una copertina di Motosprint dedicata a Prima Assicurazioni e portarsi a casa una foto-ricordo da conservare. &laquo;Uno dei tratti distintivi di Prima Assicurazioni &egrave; quello di restare sempre vicino alle passioni dei propri clienti - commenta il Country Manager Italia di Prima Assicurazioni, Andrea Balestrino - Vogliamo far accadere cose speciali e questa iniziativa all&rsquo;interno di Eicma ne &egrave; la conferma: sar&agrave; un&rsquo;occasione per valorizzare la relazione con le persone attraverso la nostra importante partnership come title sponsor del team Prima Pramac Racing, che a partire dal 2022 ci ha regalato grandi soddisfazioni&raquo;. Lo scorso anno il team Prima Pramac ha vinto il titolo mondiale per team, prima volta nella storia per una squadra indipendente. In Italia oltre 400 mila motociclisti &ndash; circa uno su dieci &ndash; ha scelto Prima per assicurare il proprio mezzo.&nbsp; Liscio come l&rsquo;olio Bardahl&nbsp; UN VERO e proprio salottino dedicato alle interviste dei giornalisti di InMoto e Motosprint ai grandi campioni e ai personaggi del motociclismo di ieri e di oggi. &ldquo;Liscio come l&rsquo;olio by Bardahl&rdquo; &egrave; ormai un appuntamento fisso al nostro stand e grazie alla partnership con l&rsquo;azienda leader produttrice di oli motore, lubrificanti e additivi di qualit&agrave; superiore, sar&agrave; possibile incontrare al nostro stand i piloti della Velocit&agrave;, Cross, Enduro e di tutte le altre specialit&agrave;.&nbsp;  Pelo e contropelo by Proraso&nbsp; IL BARBIERE di fiducia dello stand di InMoto-Motosprint. Anche quest&rsquo;anno, Proraso &egrave; partner editoriale delle nostre testate e sar&agrave; presente allo stand per &ldquo;fare la barba&rdquo; ai visitatori con un corner che ricorda in tutto e per tutto un barber shop. Ma soprattutto, sar&agrave; la location dove la nostra redazione realizzer&agrave; il format di interviste &ldquo;Pelo e Contropelo&rdquo;: i vari protagonisti del settore delle due ruote risponderanno alle domande dei giornalisti comodamente seduti in poltrona durante un trattamento alla loro barba...&nbsp; Hurba con INMOTOE PRESSO il nostro stand, sar&agrave; possibile scoprire l&rsquo;iniziativa editoriale firmata InMoto e Hurba, dedicata alla mobilit&agrave; sostenibile. Un progetto che vede come protagonista la naked Zefiro: l&rsquo;ultima nata di casa Hurba, &egrave; la prima moto elettrica equipaggiata con batterie a stato semi-solido ed &egrave; capace di un&rsquo;autonomia massima di circa 250 chilometri. Allo stand, i visitatori potranno chiedere informazioni anche sugli altri prodotti del marchio: Street Raptor nelle sue varie declinazioni, City Trend, Hurba 50 e Cargo.&nbsp;       

Tante le novit&agrave; non puoi perdertele!

Vienici a trovare al nostro stand ad EICMA 2024

        Se a livello di costruttori il Giappone ha portato alla vittoria le sue Case pi&ugrave; blasonate, Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki guidate top rider di diverse nazionalit&agrave;, a livello di piloti, invece, al Paese del Sol Levante non &egrave; andata altrettanto bene, con solo 6 piloti in grado di fregiarsi del titolo iridato. A questi sei piloti dal weekend della Thailandia si &egrave; aggiunto anche Ai Ogura, vittorioso in Moto2 e con un titolo sfiorato in Moto3 nel 2020.  Fortune e sfortune dei piloti giapponesi  Nonostante una considerevole nidiata di piloti (la scuola giapponese ha prodotto talenti del calibro di Kato, Abe, Harada, Haga, i fratelli Aoki giusto per citarne alcuni) con alcuni purtroppo la sorte non &egrave; stata benevola, anzi. Takuma Aoki &egrave; in sedia a rotelle dal 1998 dopo un incidente a Suzuka mentre svolgeva test privati con la sua Honda NSR500, Nobuyuki Wakai, Yasutomo Nagai, Daijiro Kato e Shoya Tomizawa hanno perso la vita in pista rispettivamente nel 1993 a Jerez, nel 1995 ad Assen, nel 2003 a Suzuka (anche se &egrave; ufficialmente morto qualche settimana dopo, prima del Sudafrica) e nel 2010 a Misano. Alcuni piloti della suddetta nidiata sono diventati specialisti di una classe, chi della 125, chi della 250 e chi della 500. E&rsquo; il caso di gente del calibro di Masao Azuma, Nobby Ueda, Youichi Ui, Tomomi Manako e Kazuto Sakata per la 125, Taro Sekiguchi per la 250 e Tadahiko Taira per la 500.&nbsp; Oppure c&rsquo;&egrave; chi, non trovando fortuna nel Motomondiale, &egrave; emigrato in altri lidi trovandosi a proprio agio. Esempi? Haga, Ito, Ryo, Kyionari, Kagayama, Takumi Takahashi, tutti con un passato nel Motomondiale e fortunati nelle categorie di approdo (leggasi SBK, che sia iridata o nazionale). Chi sono gli altri iridati insieme ad Ogura?  Come abbiamo detto in precedenza, dalla nidiata giapponese sono usciti appena sei iridati prima che si aggiungesse Ai Ogura. Di questi sette piloti, due sono &ldquo;pecore nere&rdquo;, ovvero Kazuto Sakata e proprio Ai Ogura, iridati con marche italiane (Aprilia per Sakata e Boscoscuro per Ogura) mentre gli altri 5 con moto giapponesi (Yamaha per Katayama e Harada, Honda per Aoki, Kato e Aoyama). Il primo giapponese iridato della storia &egrave; tal Takazumi Katayama, classe 1951, vincitore del titolo della 350 nel 1977 con una Yamaha davanti ai compagni di marca Tom Herron e Jon Ekerold. Dato statistico, 15 Yamaha nei primi 16 posti a fine stagione, con la sola Bekker-Yamaha di Cecotto ad interrompere il monopolio.&nbsp; Per il secondo giapponese iridato bisogna aspettare 16 anni. L&rsquo;anno &egrave; il 1993 e la classe &egrave; la 250. Un 23enne di nome Tetsuya Harada, alla sua prima stagione completa nel Mondiale dopo tre wild card in Giappone nei tre anni precedenti, centra il suo primo ed unico titolo iridato battendo un quartetto italiano niente male: Capirossi, Reggiani, Biaggi e Romboni. L&rsquo;anno successivo, il 1994, il Giappone torna nuovamente sul tetto del Mondo. Questa volta nella classe 125 e con Kazuto Sakata in sella all&rsquo;Aprilia. Primo titolo per lui, davanti ai connazionali Ueda e Tsujimura, che si ripete nel 1998 davanti al connazionale Manako e a Marco Melandri.&nbsp; Il biennio 1995-1996 parla ancora giapponese grazie ad Haruchika Aoki, il pi&ugrave; giovane dei fratelli Aoki. Haruchika, infatti, &egrave; un classe 76 mentre Nobuatsu &egrave; del 74 e Takuma del 71. Haruchika vince nel 1995 davanti al connazionale Sakata e ad Alzamora, ripetendosi nel 1996 davanti ai connazionali Tokudome e Manako. Nel 2000 si affaccia sulla scena iridata un certo Daijiro Kato, coscritto del connazionale Haruchika Aoki. Dopo aver vinto da wild card le gare di casa del 1997 e 1998 della 250, nel 2000 Daiji fa il suo esordio nel Mondiale con la Honda 250 del team Gresini chiudendo terzo alle spalle del duo Yamaha Jacque-Nakano. Nel 2001 Kato sbaraglia la concorrenza vincendo 11 delle 16 gare in programma e prendendosi il primo ed unico titolo iridato in carriera.&nbsp; Da Kato in poi il vuoto totale, nessun giapponese in grado di competere per il titolo iridato n&eacute; nelle classi minori e nemmeno in MotoGP. Bisogna aspettare ben 8 anni per vedere un pilota del Sol Levante portarsi a casa il titolo. Tocca ad Hiroshi Aoyama prendersi l&rsquo;ultimo storico campionato della classe 250 prima del passaggio alla Moto2. &ldquo;Hiro&rdquo; chiude davanti a Barber&agrave; e Simoncelli con 4 vittorie contro le tre dello spagnolo e le sei del Sic. Come dopo Kato, anche dopo Aoyama un vuoto cosmico di ben 15 anni per trovare un altro atleta del Sol Levante sul gradino pi&ugrave; alto del podio a fine stagione. Ci ha pensato Ai Ogura a riportare il titolo in Giappone vincendo tre gare fino a questo momento e, come detto in precedenza, su una moto italiana (la Boscoscuro). Il giapponese ha saputo interpretare egregiamente sia la moto che le nuove gomme Pirelli facendo della costanza di risultati il suo asso nella manica per l&rsquo;assalto al titolo iridato della Moto2.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da MotoGP&trade; (@motogp)            

Il fresco vincitore della Moto2 2024 &egrave; solo l&rsquo;ultimo di una ristretta cerchia di piloti nipponici che hanno centrato il titolo Mondiale

Ogura e i suoi fratelli: i giapponesi iridati (leggeri) nel Motomondiale

        Fantic Motor &egrave; una delle realt&agrave; italiane presenti in quasi tutte le discipline iridate, tra Cross, Enduro, Rally e Motomondiale, con l&rsquo;impegno in Moto2. Proprio nella classe di mezzo dotata di propulsore Triumph e affrontata con telaio Kalex, la formazione bianco-rosso-nera si distingue per alta classifica, spogliatoio coeso ed entusiasmo di ogni membro. Ospitati al Catalunya Circuit, siamo stati accolti da un &ldquo;Benvenuto Caballero&rdquo; che rappresenta un mix degli idiomi parlati nel box e nell&rsquo;hospitality Fantic Racing. Ma al tempo stesso &egrave; un tuffo nella storia del marchio. Passa alla prossima pagina MotoGP Aragon: orari TV Sky e TV8 &nbsp; Il gioved&igrave; in casa Fantic Motor  L&rsquo;operato di Valentina Santarelli prevede soluzioni A, B, C, ma non ci stupiremmo qualora emergesse pure un piano Z. Nonostante ritardi aerei e problemi accessori, la coordinatrice della logistica riesce a farci arrivare in tempo nel paddock del Montmel&oacute;, dove la squadra &egrave; divisa tra box e hospitality. Staff italiano ben mixato con quello spagnolo, con l&rsquo;aggiunta dell&rsquo;idioma catalano: Stefano Bedon e Roberto Locatelli ci fanno sentire a nostro agio, Aron Canet e Xavi Cardelus sono gi&agrave; impegnati in briefing e riunioni tecniche. Per l&rsquo;occasione &egrave; atteso in pista l&rsquo;amministratore delegato Paolo Fontana, perci&ograve; l&rsquo;intenzione &egrave; di fare non bella figura, ma bellissima. Stefano e Roberto li conosciamo da tempo, lavorano seriamente pur mantenendo il divertimento: &ldquo;Altrimenti, sarebbe dura&rdquo;. Di Aron e Xavi comprendiamo i linguaggi, perch&eacute; Canet parla pure italiano, mentre Cardelus si sente confortato: &ldquo;Ah, il catalano si usa anche da voi? In Sardegna, davvero?&rdquo;. S&igrave;, nella provincia di Alghero. Bedon ci svela alcuni dettagli importanti, a legare il box con il reparto corse situato a Santa Maria di Sala, provincia di Venezia: &ldquo;Le parti montate sulla nostra Kalex sono fatte in casa, ci sono moltissimi particolari pensati per fare la differenza. Alcuni si possono scorgere, per altri serve il colpo d&rsquo;occhio fino. Ecco, &egrave; di finezza che ci occupiamo nel progetto Moto2&rdquo;. Il team manager Locatelli, trascorsi da pilota con tanto di titolo 125, tiene banco, scherzando: &ldquo;Motosprint, vi leggo n&eacute;&rdquo; in slang bergamasco. &ldquo;Parlate bene di noi&rdquo;.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Venerd&igrave; &ldquo;da promessi sposi&rdquo;  Nora, Alessandro, Matteo e Bendetta: gruppo giovane ed entusiasta nel box venerd&igrave; mattina, per prove libere mattutine in cui Locatelli &egrave; gi&agrave; in modalit&agrave; racing: &ldquo;La pista &egrave; poco gommata, giriamo per improntare la base del weekend. Le coperture Pirelli sono ottime, ma ricordiamo che le stiamo ancora conoscendo&rdquo;. Consumato il primo turno, si va a pranzo. Aron Canet Barbero, nei giorni dei preparativi del matrimonio con Rocio Pardo (avvenuto il 20 luglio, lo stesso giorno di Pecco Bagnaia), chiude con il promettente sesto crono, Cardelus &egrave; ventisettesimo. C&rsquo;&egrave; pure una scivolata da parte di Xavi, ma il team ci scherza su: "Se lui sta bene, magnifico. Abbiamo carene e pezzi di scorta". Notevole il timing dei meccanici: ripristinano la moto con velocit&agrave; record, consentendo al pilota di riprovarci. Canet simula un long run, pensando anche al giro secco: esercizi alle mani prima di saltare in sella, visiera a strappo via, saluto ai ragazzi e Q2 centrata, per ora: "Era l&rsquo;obiettivo di giornata per Aron. E Cardelus ha recuperato due posizioni, nonostante l&rsquo;imprevisto. Andiamo a cena contenti&rdquo;. Bedon aggiunge: &ldquo;Domani avremo visite importanti&rdquo;. Passa alla prossima pagina &nbsp; Sabato, visite importanti  In pista non arriva il fondatore della nuova Fantic, Mariano Roman, ma Paolo Fontana, manager dotato di infinita passione e di spirito di squadra. Ricordate il saluto condiviso da Canet con i meccanici. Si chiama &ldquo;poke&rdquo;, pugno contro pugno che pure il CEO apprezza: "La nostra atmosfera &egrave; meravigliosa &ndash; conferma &ndash; non conosco l&rsquo;aria respirata negli altri box, per&ograve; qui si sta bene. Spero pure voi di Motosprint". Benissimo, per cui ci godiamo le azioni del sabato. Locatelli ha lo sguardo apparentemente perso, invece &egrave; concentrato su immagini e tempi. Lotta a 10 primi dal termine delle Practice 2, dentro Canet, poi 15&deg; e costretto alla Q1. Il team rimane motivato. Q1 super tirata, box gremito di ospiti e tifosi, che gustano le prove di doppio cambio gomme in pit lane con moto parallele. Scambio di info tra Canet e Cardelus. Aron fa scivolare le ruote della sedia fino a Xavi. Dentro, Canet perde un piede dalla pedana in curva, staff che salta in piedi. Calma olimpica di Locatelli e Q2 presa: la cosa bella del valenciano, ogni volta, &egrave; lo scambio di poke con i meccanici, acquattamento, poi si rialza e pacca al fondoschiena di un altro meccanico. Derapata di Canet e quarto crono, complimenti condivisi. Risalire dalla quindicesima posizione non era cosa semplice. Passa alla prossima pagina &nbsp; Domenica, podio sfiorato per Fantic Motor  Il team ci invita sulla griglia di partenza del Catalunya Circuit, che propone una tribuna centrale in stile stadio di calcio, con i tifosi a incitare anche il duo Fantic Racing. Aron, concentratissimo, fa un gesto, i meccanici lo seguono: "Gomma posteriore SC0 &ndash; la confidenza di Locatelli &ndash; vogliamo attaccare senza esitazioni". Cos&igrave; va, facendo attenzione ai 21 giri del Gran Premio. Si sprecano le cadute, ma la squadra resta fredda, nonostante fuori faccia un caldo estivo. Scattare dalla quarta casella aiuta Aron, il quale per&ograve; non si accontenta, anzi: esibizione di sorpassi precisi ai danni dei rivali, con podio messo nel mirino. Pi&ugrave; arretrato, Cardelus recupera posizioni, sgomitando fino a centro gruppo. Si sta per concretizzare un grosso risultato, a precedere la scivolata patita da Canet: &ldquo;Noooo&rdquo; il disappunto del box, comunque contenuto e dai toni professionali. Chiavi inglesi volanti in aria, fogli stracciati e computer spenti li abbiamo visti in altre realt&agrave;, non qui. Anche perch&eacute; Xavi &egrave; ancora in gara, conclusa al sedicesimo posto. La chiosa offerta da Bedon, Locatelli e Fontana &egrave; comune: &ldquo;Mettiamola cos&igrave;: dispiace per la caduta, ma ci stavamo giocando la vittoria. Guidando al limite, pu&ograve; capitare. Ci teniamo il potenziale per il prosieguo della stagione. Abbiamo sfiorato la zona punti, proponendo una perentoria rimonta. Le moto ci sono, i piloti anche. Andiamo avanti forti e convinti&rdquo;. Durante la serata, a cena, si parla d&rsquo;altro. Viaggi, attualit&agrave;, sport diversi dalle due ruote. Il commiato somiglia al benvenuto: &ldquo;Arrivederci Caballero&rdquo;. Caballero, cavaliere. Il modello con cui la Fantic ha scritto la storia, una storia che oggi prosegue anche nelle corse mondiali.  MotoGP: Aragon 2021 ha aperto l'era Bagnaia       

Abbiamo trascorso il weekend del GP Catalunya con la Casa impegnata in Moto2, formata da un gruppo di lavoro giovane ed entusiasta

Fantic Motor, entusiasmo ed energia | MotoGP Inside

        Ar&oacute;n Canet Barbero si trova bene nel team Fantic, il team Fantic si trova bene con Ar&oacute;n Canet Barbero. Ecco i validi motivi del rinnovo stilato tra le parti, per uno pilota spagnolo nuovamente in azione nella classe Moto2 con la Kalex preparata dalla squadra italo-spagnola, capitanata da Roberto Locatelli. Canet e Fantic da titolo mondiale: perch&eacute; no?! Ar&oacute;n Canet Barbero&nbsp;ha gi&agrave; dimostrato di poter vincere assieme al team Fantic Racing, altrettanto ottenendo podi importanti, i quali attualmente lo pongono nella top ten di classifica. Il prossimo - 30 settembre - ventiquattrenne originario di Corbera, previa dose aggiuntiva di costanza, sarebbe anche pi&ugrave; in alto rispetto alla attuale ottava posizione iridata. Ecco perch&eacute; &egrave; nata la volont&agrave; reciproca di proseguire anche nel 2025: "&ldquo;Sono molto felice di rinnovare il mio contratto con Fantic Racing" le parole del pilota "Il team mi supporta sempre e mi motiva a dare il mio massimo. Per me &egrave; come una famiglia. Siamo ad un ottimo livello ma vogliamo continuare a crescere per essere vincenti quest'anno e l'anno prossimo. Il mio obiettivo &egrave; chiaro: essere campione con Fantic". Tocca al team manager, Roberto Locatelli: "Penso che la conferma di Aron Canet sia un&rsquo;ottima mossa. &Egrave; una notizia bomba che dimostra il grande lavoro svolto da tutta la squadra e tutta l&rsquo;azienda Fantic. L&rsquo;impegno dimostrato da parte di tutti &egrave; notevole. Fantic si sta rendendo protagonista anche nel &lsquo;Road Racing&rsquo; con solo due anni di presenza nel Motomondiale. Penso sia un&rsquo;ottima scelta anche per Aron, che &egrave; un top rider e con noi avr&agrave; modo di lottare per la vittoria ogni domenica. Il fatto che abbia deciso di proseguire con noi, dimostra la sua fiducia nel progetto Fantic Racing". Chiosa Stefano Bedon, manager di progetto: "Siamo molto felici di continuare la nostra avventura con Aron Canet. In questi mesi abbiamo avuto modo di conoscerlo ed apprezzarne i valori. Aron &egrave; un lottatore, uomo squadra e un gran professionista. Ricerca il limite ad ogni turno, senza paura. Dopo la vittoria a Portimao, le 3 pole position e visto anche lo stato di forma dimostrato a Silverstone, non si pu&ograve; sprecare questo potenziale. Vogliamo continuare a coltivarlo per diventare pi&ugrave; remunerativi anche in gara e lottare per obiettivi sempre pi&ugrave; ambiziosi".        

Aron continuer&agrave; con la struttura italiana per il secondo anno consecutivo, candidandosi per la corona di classe&nbsp;

Canet e Fantic rinnovano: stagione 2025 da titolo Moto2?

Assente Beatriz Neila Santos, quattro volte titolata Europea adesso impegnata nel WorldWCR, il WEC si sta rivelando pi&ugrave; aperto e incerto che mai. E il merito va a Patrycja Sowa, che al termine del round di Grobnik ha ridotto a 3 le lunghezze di svantaggio dalla leader della classifica generale Natalia Rivera Resel.  La newsletter di Motosprint  WEC: il weekend perfetto di Patrycja Sowa   La polacca, che si era gi&agrave; imposta in Gara 2 disputata a Brno nel mese di luglio, si &egrave; ripetuta aggiudicandosi entrambe le manche andate in scena all&#39;Automotodrom Grobnik, nel contesto Alpe Adria. Dopo aver conquistato la terza posizione in qualifica, Patrycia ha trionfato in Gara 1 duellando fino agli ultimi metri con Natalia Rivera Resel, poi costretta ad accontentarsi del secondo posto finale. A guadagnarsi la medaglia di bronzo &egrave; stata l&#39;italiana Arianna Barale del Team MRT Corse, regolando le brave connazionali Denise Dal Zotto e Beatrice Barbera. Sfortuna per Josephine Bruno, scattata dalla pole position ma costretta alla resta per un problema tecnico nel corso del sesto giro.  La portacolori Gradara Corse si &egrave; riscattata nella contesa conclusiva del fine settimana, in cui ha centrato il secondo posto infilandosi tra la Sowa, nuovamente prima, e la Rivera Resel, terza. Quarta la Dal Zotto, 22 millesimi pi&ugrave; rapida della Barbera. Da sottolineare il bis di settime posizioni realizzato da Silvia Comincioli nonostante una caduta rimediata nelle prove, tale da causarle un forte dolore al ginocchio destro.  In virt&ugrave; dei risultati maturati in Croazia, Natalia Rivera Resel vanta 127 punti in classifica contro i 124 di Patrycia Sowa. Sar&agrave; dunque il round conclusivo di Imola del 27-29 settembre, in concomitanza col Dunlop CIV, a incoronare la nuova Regina del Women&#39;s European Championship.  &nbsp;  WorldWCR: i risultati di Portimao 

All&#39;Automotodromo Grobnik, la polacca ha ridotto a 3 i punti di distacco da Natalia Rivera Resel. Podi per Arianna Barale e Josephine Bruno

WEC: Patrycia Sowa fa doppietta e sogna la corona

        Aron Canet e Team SpeedUp si piacciono vicendevolmente. Il flirt sfocer&agrave; in amore? Ci siamo quasi, perch&eacute; tra il pilota spagnolo e la formazione capitanata da Luca Boscoscuro &egrave; atteso il fatale "S&igrave;, lo voglio", a sancire unione per la stagione 2025 della Moto2. Da Fantic a SpeedUp: parla ancora italiano il futuro di Canet Aron Canet Barbero &egrave; un prossimo venticinquenne esperto di Middle Class. Oggi protagonista con la Fantic, lo spagnolo sta correndo con telaio Kalex, nel quale &egrave; incastonato il propulsore Triumph tre cilindri in dotazione a ogni iscritto alla serie iridata. Nel caso di passaggio al Team SpeedUp, per lui un chassis Boscoscuro. Il cambiamento, quindi, sar&agrave; da teutonico a italiano in termini tecnini, mentre le due squadre elencate hanno sede in Veneto. Per Aron, il dialetto del nostro Nord-Est &egrave; conosciuto e compiaciuto.        

Lo spagnolo e la formazione di Luca Boscoscuro vicini all'accordo per la prossima stagione della classe di mezzo

Moto2, Aron Canet e Team SpeedUp: affare (quasi) fatto per il 2025

        Dopo il caos del sabato, Gara 2 del mondiale femminile WorldWCR sul circuito di Misano si &egrave; disputata senza intoppi regalando grande spettacolo nelle posizioni di vertice, in cui al di l&agrave; di un vero e proprio dominio spagnolo, con le ragazze iberiche che hanno monopolizzato le prime quattro posizioni, l'esito finale si &egrave; deciso soltanto all'ultima curva con una fantastica manovra di Maria Herrera. La pilota del team Klint Forward Racing &egrave; riuscita a firmare la doppietta grazie ad un gran sorpasso sulla connazionale Sara Sanchez all'ultima curva, battendola per 85 millesimi di secondo sotto la bandiera a scacchi. Sul gradino pi&ugrave; basso del podio ha chiuso invece Ana Carrasco, la quale ha avuto la meglio a sua volta su Beatriz Neila Santos per meno di un decimo. La SBK si prepara alla rivoluzione: vicina la fusione con l'EWC Ponziani in Top 5, Barbera 17esima  Pur non essendo riuscita a tenere testa al poker iberico, anche Roberta Ponziani ha disputato una buona seconda manche completando la Top 5 in sella alla Yamaha R7 del team Motoxracing, seguita da Isis Carreno, Ornella Ongaro, Ran Yochay, Pakita Ruiz e Lucy Michel a chiudere i dieci. Dopo il ritiro per caduta in Gara 1, anche Beatrice Barbera &egrave; riuscita a completare la corsa, chiudendo in diciassettesima posizione la propria esperienza da wild card nella serie iridata. Il mondiale Superbike resta a Misano: rinnovo per altri cinque anni La classifica di Gara 2         

Maria ha centrato la doppietta con un fantastico sorpasso sul finale a Sara Sanchez, con la Carrasco a completare il podio. Quinta piazza per Roberta Ponziani

WorldWCR, che lotta a Misano: Herrera vince Gara 2 all'ultima curva

        La prima gara della storia del mondiale femminile WorldWCR non &egrave; iniziata nel migliore dei modi, visto che a sette giri dal termine di Gara 1 sul circuito di Misano &egrave; stata esposta una bandiera rossa per via della brutta caduta della norvegese Mia Rusthen all'ultima curva. Un incidente che ha portato a rinviare al pomeriggio la corsa, ripartita per ben due volte: il primo start &egrave; durato infatti soltanto una manciata di curve per via della caduta di Jessica Howden, mentre il secondo, con una corsa sprint di soli cinque giri, si &egrave; rivelato quello decisivo. A conquistare la vittoria nella prima gara della storia del campionato &egrave; stata Maria Herrera, la quale ha battuto in volata Ana Carrasco dopo un emozionante duello a suon di sorpassi, controsorpassi e giri veloci. Bagarre che si &egrave; estesa anche al gradino pi&ugrave; basso del podio, su cui &egrave; salita Sara Sanchez battendo Roberta Ponziani e la quattro volte campionessa europea Beatriz Neila Santos. SSP Misano, Gara 1: Huertas beffa Montella in volata, Manzi 3&deg; Tante cadute, Beatrice Barbera out  Questa prima manche &egrave; stata fortemente segnata dagli incidenti: la sopracitata Howden, proprio come la Rusthen, &egrave; stata portata in elicottero all'ospedale Bufalini di Cesena, ma risulta cosciente. Inoltre, nel terzo start l'austriaca Lena Kemmer &egrave; caduta sul rettilineo finendo contro il muretto box, fortunatamente senza conseguenze, cos&igrave; come Mallory Dobbs. Tornando ai risultati della corsa, buona gara della cilena Isis Carreno, sesta, mentre a chiudere la Top 10 troviamo Chun Mei Liu, Ran Yochay, Lucy Michel e Pakita Ruiz. Non ha, invece, preso parte alla corsa Beatrice Barbera, caduta nello start della mattina nelle battute iniziali della contesa, la quale sar&agrave; per&ograve; regolarmente al via di Gara 2. SBK, Iannone come Mourinho: "Per Ducati sono lo special one"       

La pilota del team Klint Forward Racing ha battuto in volata Ana Carrasco in una corsa di soli cinque giri. A podio anche Sara Sanchez davanti a Roberta

WorldWCR, Misano: Herrera vince una Gara 1 “sprint”, quarta la Ponziani

        E' stata Maria Herrera, a conquistare la prima, storica Superpole della storia del WorldWCR. La raagazza spagnola del team Klint Forward Racing ha siglato il giro pi&ugrave; veloce nelle qualifiche a Misano in sella alla Yamaha R7 in 1'49.390, andando cos&igrave; ad aprire una prima fila tutta formata da ragazze spagnole. Alle spalle della numero 6 troviamo infatti Sara Sanchez (staccata di soli 51 millesimi di secondo) ed Ana Carrasco, campionessa del mondo della Supersport 300 nel 2018. SBK, ufficiale: Alex Lowes al via con Bimota by KRT nel 2025 Roberta Ponziani apre la seconda fila  Buona Superpole per i colori italiani, con Roberta Ponziani quarta a 183 millesimi dalla pole con la R7 del team Motoxracing. La campionessa in carica del CIV Femminile apre cos&igrave; la seconda fila davanti alla sudafricana Jessica Howden e alla cilena Isis Carreno, mentre ha chiuso in settima piazza la quattro volte campionessa europea Beatriz Neila Santos. Spazio in Top 10 anche per la francese Ornella Ongaro, la tedesca Lucy Michel e la spagnola Pakita Ruiz, mentre la wild card tricolore Beatrice Barbera ha concluso la sessione in ventunesima piazza. Da segnalare inoltre la prestazione di Emily Bondi: la francese ha chiuso con il 24&deg; tempo, ma sta correndo con un infortunio al piede che la sta fortemente rallentando, a tal punto da faticare anche soltanto a mettersi la tuta, a conferma di quanto sia importante per tutte le pilote essere presenti in questo primo appuntamento. Razgatlioglu: "Se vincer&ograve; con BMW diventer&ograve; leggenda, idem Martin con Aprilia"       

Maria &egrave; stata la pi&ugrave; veloce nella Superpole della serie riservata alle ragazze, la cui prima fila sar&agrave; tutta spagnola con Sanchez e Carrasco. Bene Roberta Ponziani, quarta

WorldWCR, Misano: Herrera firma la prima pole del mondiale femminile

        Dopo una lunghissima pausa durata quasi due mesi, il mondiale Superbike &egrave; pronto a ripartire con il round italiano al Misano World Circuit &ldquo;Marco Simoncelli&rdquo;, che a suo modo rappresenter&agrave; un fine settimana storico. Oltre a SBK, Supersport e Supersport 300, scenderanno infatti in pista sul tracciato romagnolo anche le ragazze impegnate nel nuovo mondiale femminile denominato WorldWCR per il primo appuntamento stagionale, che a giudicare dai risultati visti nei test ufficiali di Cremona si prospetta decisamente incerto e competitivo, ma anche e soprattutto come un'importante vetrina per il movimento motociclistico femminile, in grande crescita negli ultimi anni. Seppur schierate da team diversi, tutte le ragazze al via gareggeranno con delle Yamaha R7 identiche tra loro dal punto di vista prestazionale e saranno ben diciotto i Paesi rappresentati, compresa ovviamente l'Italia grazie alla presenza di Roberta Ponziani, campionessa in carica del CIV Femminile al via con i colori del team Motoxracing. CIV Femminile-WEC: Rivera e Bruno regalano spettacolo a Cremona Carrasco, Herrera, Neila: occhio alle (tante) spagnole   La nazione con pi&ugrave; pilote in griglia sar&agrave; per&ograve; la Spagna, ben sei, tra le quali spiccano certamente Ana Carrasco e Maria Herrera. La prima, Campionessa del mondo in SSP300 nel 2018, vanta lunghi trascorsi nel Motomondiale e ha firmato il miglior crono nei test con i colori del team Evan Bros, mentre la seconda si &egrave; aggiunta &ldquo;last minute&rdquo; alla serie tutta al femminile con il team Forward, squadra con cui gareggia anche nel mondiale MotoE. Oltre a loro, non si possono non considerare tra le sicure protagoniste anche Beatriz Neila Santos, quattro volte campionessa europea femminile consecutivamente nel contesto del WEC, e Sara Sanchez, la quale &egrave; reduce da una buona stagione nel CIV SSP300 in cui ha spesso tenuto testa ai migliori interpreti della categoria nella serie tricolore. A proposito di WEC, saranno tante le ragazze in arrivo dall'Europeo Femminile, come l'israeliana Ran Yochay, la sudafricana Jessica Howden, l'austriaca Lena Kemmer e la cilena Isis Carre&ntilde;o, tutte talentuose e gi&agrave; in grado di mettersi in mostra in pi&ugrave; di un'occasione, ma non mancheranno nemmeno alcuni nomi in arrivo dal panorama asiatico, come Chun Mei Liu e la giapponese Luna Hirano. Inoltre, a loro si aggiunger&agrave; anche un'altra pilota italiana per il round inaugurale di Misano, ovvero Beatrice Barbera, in gara in veste di wild card e tuttora impegnata nell'Europeo. Dando poi uno sguardo al calendario di questa prima stagione, il campionato partir&agrave; da Misano per poi fare tappa a Donington Park il 12-14 luglio, a Portimao dal 9 all'11 agosto, a Cremona il 20-22 settembre e a Jerez de la Frontera nel fine settimana del 18-20 ottobre. Inizialmente era in programma anche l'appuntamento del Balaton Park, il quale verr&agrave; per&ograve; sostituito dall'Estoril nel fine settimana precedente a quello di Jerez. CIVS, ancora Salvadori: trionfo da record nel round dello Spino       

25 ragazze al via e ben 18 Paesi rappresentati: la nuova serie iridata promette spettacolo, con la Spagna in grande spolvero e l'Italia rappresentata da Roberta Ponziani

WorldWCR: a Misano inizia la nuova era del motociclismo femminile

        Il riscatto di Josephine Bruno. Dopo il mezzo passo falso di Magione, dove aveva perso la leadership del CIV Femminile a causa di una squalifica per irregolarit&agrave; tecnica in Gara 1, &ldquo;Joy&rdquo; si &egrave; riscattata a Cremona, circuito che ha ospitato sulla stessa griglia &ndash; ma con classifiche separate &ndash; le ragazze del CIVF assieme a quelle del WEC. Rivera-Bruno, grande spettacolo a Cremona  La portacolori Gradara Corse ha conquistato infatti vittoria e pole position nella graduatoria riservata alle partecipanti al CIV Femminile. In gara, la Bruno ha duellato con Natalia Rivera &ndash; iscritta al solo campionato Europeo &ndash; per la vittoria assoluta, andata infine alla giovane spagnola. Natalia, in pista con i colori del Team Trasimeno, ha bissato cos&igrave; il successo ottenuto nel round inaugurale di Misano, al termine di un&rsquo;intensa battaglia con la polacca Patrycja Sowa, autentica rivelazione del fine settimana capace di comandare le operazioni nelle prime fasi della corsa. A met&agrave; gara, Josephine Bruno &egrave; passata in testa prima della rimonta della Rivera che, al termine di un duello mozzafiato fatto di continui sorpassi e controsorpassi, ha conquistato la prima posizione a due giri dalla fine conservandola fino al traguardo. Rivera, Bruno e Sowa sono transitate nell&rsquo;ordine sul traguardo, seguite da Denise Dal Zotto (vincitrice di Gara 1 a Magione), Nicole Cicillini, Beatrice Barbera, Monica Robotta, Martina Guarino, Arianna Barale e Matilde Contri. Josephine Bruno e Natalia Rivera lasciano quindi Cremona da leader rispettivamente di CIVF e WEC, alla vigilia di un altro appuntamento storico per il movimento femminile: nel weekend alle porte, nel contesto WorldSBK a Misano, prender&agrave; il via il Mondiale riservato alle ragazze, dove vedremo impegnata Roberta Ponziani (campionessa uscente della serie tricolore) e Beatrice Barbera, quest&rsquo;ultima in veste di wild card. La stessa Bruno sar&agrave; presente al MWC, dove parteciper&agrave; assieme a Denise Dal Zotto e Arianna Barale al FIM Yamaha R3 World Cup. Max De Simone: "Il Mondiale Femminile? E' anche merito nostro" Cremona, la classifica della gara         

Natalia e Josephine hanno vinto rispettivamente le classifiche della serie europea e italiana. Bene Patrycja Sowa, terza

CIV Femminile-WEC: Rivera e Bruno regalano spettacolo a Cremona

        Un weekend quello al Barber Motorsports Park che premia Cameron Beaubier che lascia l&rsquo;Alabama leader del campionato con tredici lunghezze sul campione in carica Jack Gagne e ventidue su Sean Dylan Kelly tornato nel MotoAmerica dopo la poco fortunata esperienza nel mondiale Moto2. BSB: GRANDI BATTAGLIE A DONINGTON PARK, CON IRWIN SEMPRE PI&Ugrave; LEADER Beaubuier: dalla ghiaia al successo Il cinque volte campione americano Superbike era arrivato in Alabama con gli stessi punti di Jake Gagne dopo che i due si erano spartiti una vittoria a testa nel round d&rsquo;apertura ad Atlanta. Al termine delle tre gare il distacco tra i due &egrave; salito a tredici lunghezze e sarebbe potuto essere molto maggiore se in Gara1 il pilota californiano non fosse incappato in una strana scivolata mentre era al comando della gara. La caduta di Beaubier spalanca cos&igrave; la strada a Cameron Petersen che va a vincere la prima manche davanti al compagno di squadra Jake Gagne sulle Yamaha R1 del Attack Performance/Progressive/Yamaha Racing. I due hanno fatto il vuoto lasciando al terzetto composto dalle due Ducati di Josh Herrin e Loris Baz e alla BMW di Sean Dylan Kelly la lotta per il podio. I tre hanno dato spettacolo fino alla bandiera a scacchi dove a festeggiare &egrave; stato proprio l&rsquo;americano della Ducati che ha preceduto l&rsquo;ex Moto2 ed il compagno di squadra tornato nel MotoAmerica dopo l&rsquo;esperienza del 2021. In Gara2 e Gara3 corse domenica Cameron Beaubier non sbaglia e si prende due successi in solitaria lasciando agli altri solo la lotta per le restanti posizioni del podio. Gara2 perde Josh Herrin dopo poche curve lasciando Loris Baz unica Ducati in pista a lottare per il podio con la BMW di Sean Dylan Kelly e le Yamaha del vincitore di Gara1 Cameron Petersen e Bobby Fong. La volata finale che vede le quattro moto racchiuse in appena mezzo secondo premia l&rsquo;exMoto2 ed il vincitore di Gara1 Petersen che salgono cos&igrave; nuovamente sul podio lasciando a Baz la medaglia di legno. Gara3 come detto &egrave; ancora Beaubier a vincere in solitaria con Bobby Fong che questa volta si prende la rivincita e porta la R1 del Wrench Motorcycles in seconda posizione staccato di 4&rdquo; dal vincitore con Sean Dylan Kelly nuovamente a podio. Due buone seste posizioni per Xavi Fores, chiamato a sostituire l&rsquo;infortunato Richie Escalante sulla Suzuki Vision Wheel M4 ECSTAR. Per lo spagnolo un weekend di gara dove ha dovuto in poco tempo imparare a conoscere la SBK quattro cilindri giapponese dopo anni passati a guidare le Superbike V4 e V2 di Borgo Panigale.  JUNIORGP, BARCELLONA: DALLA PORTA SI PRENDE LA STK, DOPPIETTA DI MUNOZ NELLA MOTO2       

Nel weekend del Barber Motorsports Park l&rsquo;exMoto2 allunga in classifica grazie ai successi nelle gare della domenica dopo esser caduto nelle fasi iniziali di Gara1 andata poi a Cameron Petersen. Sabato Josh Herrin regala a Ducati il primo podio stagionale.

MotoAmerica, in Alabama Beaubier prima cade poi fa doppietta

        Dopo aver conquistato il titolo americano Supersport nella passata stagione con la Ducati Panigale V2 del Warhorse HSBK Racing, la squadra gli ha preferito Loris Baz per la &ldquo;sorellona&rdquo; V4 R e cos&igrave; da campione in carica Xavi Fores si &egrave; trovato senza sella. L&rsquo;infortunio di Richie Escalante gli spalanca le porte del team Vision Wheel M4 ECSTAR Suzuki. MOTOGP, ACOSTA-VINALES: PER IL MONDIALE CI VUOLE VELOCIT&Agrave; E COSTANZA Fores sostituto di lusso Da campione a disoccupato in pochi mesi, tornato in sella a Daytona per una &ldquo;one only&rdquo; con Attack Performance Progressive Yamaha Racing nella storica 200 miglia e terminata amaramente dopo un solo giro. Rimasto a guardare i colleghi iniziare la stagione ad Atlanta un mese fa, l&rsquo;infortunio di Richie Escalante rimediato in un contatto con Loris Baz al termine della gara di Road Atlanta. Nella caduta il campione americano Supersport 2020 ha riportato la frattura del polso sinistro e la compressione di tre vertebre. Un infortunio che lo terr&agrave; ai box per un po&rsquo; e che cos&igrave; rimette in gioco Xavi Fores chiamato a sostituirlo dal round di Barber in Alabama sulla Suzuki GSX-R1000R del team Vision Wheel M4 ECSTAR Suzuki.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Team_Hammer_Inc (@team_hammer_inc)            

Lo spagnolo &egrave; chiamato in extremis a sostituire l&rsquo;infortunato Richie Escalante: torna su una Superbike dopo non aver trovato una sella nonostante il titolo 2023

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